Thursday, February 18, 2010

ISTRUZIONI DI VIAGGIO

Sul treno tra Milano e Bergamo: regionale sporco, usurato, da sopportare per un'ora. Passa un controllore giovane gli do il biglietto. Dopo di me si ferma davanti a due ragazzi stranieri e in un inglese stentato sento che discutono: loro non hanno convalidato il biglietto e lui è deciso a multarli. I due sono ovviamente sconcertati, soprattutto per l'entità della sanzione (ormai ha raggiunto i 50 euro) e non si capacitano del fatto che da nessuna parte in stazione sta scritto che i biglietti vanno convalidati nelle macchinette - ed è vero: dopo la campagna iniziale delle ferrovie quando fu introdotta questa innovazione, non c'è più traccia di avvisi. Lui replica che sta scritto sul biglietto, in italiano e in inglese, e che non può fare altro che multarli. Mi alzo e mi avvicino al controllore: non può vedere se per caso sono in buona fede, magari verficando la data e ora di emissione del biglietto? Se scopre che è stato emesso mezz'ora fa magari si rende conto che effettivamente non sapevano della norma. Mi risponde che lui non è il capotreno e che il suo dovere è rispettare il regolamento e poi, imprevedibilemente, che "questi" fanno sempre come gli pare, che anche la mattina ha dovuto chiamare la polizia perché quattro marocchini viaggiavano senza biglietto, e che farebbero bene stare a casa loro. I due ragazzi sono tutt'altro che marocchini, biondi, vestiti decentemente e dall'aria comprensibilmente esterrefatta. Gli chiedo di ripensarci, che a me è capitato un sacco di volte di dimenticare di convalidare e mai nessun controllore mi ha multato, limitandosi a scrivere a penna sul biglietto una convalida sostitutiva. Commenta che per me è diverso, che io lo sapevo (?) e che comunque lui non può e non vuole farci niente. Siamo in un impasse: i due obiettano che la cosa gli pare del tutto ingiusta, io insisto che almeno gli faccia la sanzione ridotta, quella da otto euro, che si tratta di due ragazzi perbene. Chiedo a loro da dove vengono e quando rispondono "Serbia" lui pare rafforzarsi nella sua posizione. A un certo punto il treno si ferma in una stazione, vedo le porte aprirsi e gli dico "li faccia scendere", lui acconsente con una alzata di spalle, loro non se lo fanno dire due volte: mi ringraziano rapidamente e si precipitano all'uscita.
In realtà non sanno, come in genere non sappiamo neppure noi, che la convalida del biglietto è stata escogitata per ovviare a un problema che le Ferrovie non sono mai riuscite a risolvere: i controllori tirano a lavorare il meno possibile e spesso non fanno neppure il giro di controllo dei biglietti. Ho viaggiato decine di volte su quel treno e almeno la metà dei viaggi non si è presentato nessuno a chiedermi il biglietto.