Sunday, April 26, 2009

Nella lingua italiana è in corso un processo di semplificazione, lo si vede ogni giorno. Una forma che va scomparendo è il 'neppure', 'neanche'. Sempre più spesso si sente, si legge: "anche io, non.../anche noi, non..." Accade in maniera del tutto inconsapevole e di fatto non suona neppure più tanto stonato. In una mail una docente di Letteratura italiana alla Normale di Pisa mi scrive "anche io non amo le cose lasciate a metà", anziché "neppure io..."; e Sansonetti stamattina alla rassegna stampa di Radiotre dice a un ascoltatore "anche io non l'ho letto" e nessuno lo corregge.