Friday, April 17, 2009

Parliamo di Annozero di ieri sera. La discussione pubblica ha raggiunto l'usuale parossismo di noia: va da sé che la satira è sgradevole, va da sé che non è fatta per piacere o compiacere, che deve tirare fango ad alzo zero ecc. Le trasmissioni del conduttore sono così da anni, faziose e scontate, nulla di nuovo e d'altra parte la reazione della Rai con la sospensione del disegnatore è una misura ridicola a dir poco.

Più interessanti dal mio punto di vista due macroscopici errori di ortografia: un cartello mostrato dal conduttore che riportava "provincie", con la 'i', e una vignetta del disegnatore dove il povero precario dice: "ma così no sto sù", "sù" con l'accento. Ecco: sono qui i particolari rivelatori.

Solo una piccolissima annotazione di merito: come in Dario Fo anche la satira di Vauro si appella a una purezza cristiana perduta - quasi un tema francescano - e mette in scena un "povero-Cristo" precario. Anche in questo la sinistra italiana non riesce - proprio non gli riesce - a essere laica. Poi magari dicono che il paradigma religioso è nazional-popolare, ma penso proprio che sia purtroppo la spia di un atteggiamento intimamente religioso: moralista e dogmatico.